LETTERA DELL’ARCIVESCOVO ALLE FAMIGLIE

15-01-2009


 


 


Carissimi e carissime,


            vorrei dedicare l’annuale dialogo, in occasione della benedizione delle famiglie, a riflettere sul posto che la parola di Dio deve avere nelle nostre case. Mi spinge a farlo il fatto che nello scorso mese di ottobre il Papa ha riunito un’assemblea del Sinodo dei Vescovi su questo tema: ‘La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa’.


            Si potrebbe pensare che il problema non riguardi le famiglie, ma trovi la sua giusta collocazione nelle celebrazioni liturgiche nelle chiese o nelle riunioni di catechesi organizzate dalle parrocchie e negli itinerari formativi proposti da associazioni e movimenti cattolici. Un po’ di ragione c’è in queste affermazioni, perché il luogo proprio della proclamazione e dell’ascolto della parola di Dio, come vedremo, è la Chiesa. Ma non dobbiamo dimenticare che anche la famiglia è un’esperienza di Chiesa e quindi, come tale, un luogo in cui far risuonare la parola di Dio. Non si può infatti pensare che la famiglia sia una realtà di vita in cui realizzare la nostra fedeltà al vangelo di Gesù ed escludere da tale contesto la parola che mi annuncia questo vangelo.


            Ma, prima di continuare, è forse opportuno chiarire anzitutto cosa sia la parola di Dio di cui stiamo parlando.


 


Che cos’è la parola di Dio?


 


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