Premessa
Dal 18 gennaio al 10 febbraio bisognerà effettuare l’iscrizione alle prime classi della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I e del II grado.
Come negli anni passati invitiamo le famiglie a riflettere sulla scelta dell’insegnamento della religione cattolica .
Anche i Vescovi ogni anno con un loro messaggio ricordano l’importanza della dimensione religiosa nell’educazione di persone libere e responsabili.
L’articolo di seguito riportato della prof.ssa Maria Guida, collaboratrice dell’ufficio scuola dell’Arcidiocesi di Firenze, fornisce motivazioni della presenza dell’irc nelle scuole dello stato e del suo contributo fondamentale per capire chi siamo e dove andiamo
Prof. don Massimo Marretti
AVVALERSI DELL’IRC: PENSIAMOCI
Nel periodo natalizio ritrovarsi con amici è molto piacevole ; durante una di queste riunioni alla quale partecipavano anche diversi ragazzi che attualmente frequentano l’università la conversazione cadde sulla presenza della materia scolastica religione cattolica che è l’unica materia facoltativa. Un genitore che si appresta a iscrivere il proprio figlio alla scuola secondaria domandava che ne pensavano i ragazzi della loro passata esperienza. Giacomo raccontò che l’ora di religione era molto stimolante perchè l’insegnante ogni volta presentava un problema e invitava a discuterne; spesso erano gli stessi studenti a proporre qualche tematica di loro interesse e il riflettere insieme li abituava anche a fare ordine tra le idee, a ragionare. Gabriele aveva avuto un docente molto colto che gli aveva fatto scoprire la letteratura russa ,soprattutto Dostoevskij ,e amare Dante che spiegava insieme con la professoressa di Italiano. Barbara invece ricordava la sua insegnante come una donna molto umana e simpatica che aveva aiutato a superare il trauma della morte di una compagna illustrando la Pietà di Michelangelo. Ultima è intervenuta la piccola Ilaria che ha detto semplicemente “ a me piace religione perché abbiamo letto il Vangelo e abbiamo fatto il presepe e il nostro maestro che suona bene il piano ci ha insegnato dei bei canti di Natale”
Riflettendo su quello che è stato dichiarato in una serata tra amici si può cogliere la particolarità dell’IRC e il suo valore formativo , educativo e culturale.
Dal 18 gennaio al 10 febbraio sono aperte le iscrizioni alle classi prime della scuola della infanzia, della primaria e della secondaria di I e II grado, solo per la scuola dell’infanzia si deve usare il cartaceo , per tutti gli altri ordini di scuola statali è obbligatoria l’iscrizione online sulla Piattaforma Unica del Ministero (https://unica.istruzione.gov.it/it).
Per le scuole paritarie le modalità sono diverse a scelta di ciascun istituto.
Ricordiamo che è obbligatoria la scelta se avvalersi o no dell’insegnamento della religione cattolica (I.R.C.)
L’insegnamento della religione cattolica è stato sempre presente nella scuola di Stato fin dal 1859 (legge Casati),fu confermato dai Patti Lateranensi del 1929 ,che furono accolti nella Costituzione italiana (art.7) , e modificato con l’Accordo di revisione del Concordato del1984 che dà nuove motivazioni all’IRC che è bene ricordare: ”La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”. Quindi l’IRC si caratterizza in senso culturale, non è catechismo, è una materia scolastica che come le altre discipline contribuisce alla formazione dell’uomo e del cittadino .Avvalersi di seguire l’ IRC contribuisce anche a conoscere la nostra storia con le sue espressioni artistiche, letterarie, musicali, filosofiche, teologiche. Conoscere chi siamo e da dove veniamo rafforza la nostra identità e permette di dialogare anche con altre religioni.
Un altro aspetto da tener presente è quanto è stato detto all’inizio: nell’ora di religione si possono affrontare e discutere problematiche giovanili o di attualità che non trovano spazio nelle altre materie. E forse si imparerebbe a capire che un presepe non è divisivo. S.Francesco quando lo realizzò per la prima volta a Greccio voleva dare un messaggio di pace e di fratellanza di cui abbiamo oggi tanto bisogno.
Far riflettere sugli interrogativi profondi sul senso della vita, sulla concezione del mondo e gli ideali che ispirano l’agire dell’uomo nella storia è obiettivo dell’IRC che offre a ciascuno quegli elementi religiosi e culturali essenziali perché a quegli interrogativi possa trovare una consapevole risposta personale.
Maria Guida