Messa del card. Betori a Ravenna per anniversario morte Dante

L’Arcivescovo card. Giuseppe Betori domenica 8 settembre ha celebrato la messa nella Basilica di San Francesco a Ravenna in occasione del 698° anniversario della morte di Dante Alighieri. Alla celebrazione ha partecipato anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella  che guidava la delegazione fiorentina, ed ha presenziato alla cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada accesa sul Sepolcro di Dante da parte del Comune di Firenze. Le due città si stanno preparando all’appuntamento del 700° anniversario nel 2021 a cui stanno lavorando da tempo.  Nell’omelia il card. Betori ha detto: “Thomas S. Eliot affermava che Dante scrive la Commedia perché ‘convinto di aver fatto esperienze importanti’, cioè come un uomo che, presa sul serio la propria esperienza, non fugge di fronte al pericolo, al rischio di vivere, all’interrogativo che la vita porta con sé – per Dante la morte di Beatrice -, ma vi si getta dentro, si incammina nella ‘selva oscura’ e, attraverso il confronto con i testimoni della storia, recupera un orizzonte alla vita, fino a cogliere il senso del tutto nel volto di Cristo”. E poi ha concluso: “A questo progetto di piena umanità siamo oggi richiamati, sollecitati ad assumere fino in fondo la sfida che è la vita, senza lasciarci catturare dalla seduzione soporifera delle cose e dalla presunzione dell’autosufficienza, riconoscendo nel rischio della vita e nell’altro, che lo incarna, il solo futuro possibile”. Per Betori, “il compito che ci attende va oltre una riforma sociale, o, meglio, giunge a questa attraverso una critica della cultura dominante, per trovare orientamenti certi a una riforma della vita di ciascuno, a un recupero personale e comunitario dell’umano, collocato su orizzonti di umiltà, condivisione, solidarietà, incontro, dedizione, trascendenza; ‘puro e disposto a salire a le stelle’ (Purg. XXXIII)”