S.E. Mons. Francesco Montenegro, Presidente Fondazione Migrantes
Lemigrazione è profondamente legata allItalia, alla sua storia e al suo presente. Le nuove mobilità sono diventate una priorità per la Chiesa italiana. A quasi cento anni dal 1914 quando Pio X volle la Giornata Mondiale delle Migrazioni celebrata poi per la prima volta nel 2015, sotto il Pontificato di Benedetto XV realizzando anche un luogo di formazione del clero diocesano chiamato a seguire i migranti italiani, oggi la Chiesa si interroga su quale sia il ruolo del sacerdote accanto a quegli uomini e a quelle donne che lasciano la propria casa alla ricerca di una situazione migliore per loro, le loro famiglie, i loro figli. Lattenzione della Chiesa per i migranti si riferisce non solo alla evangelizzazione e amministrazione dei sacramenti né si limita a sollevare le sofferenze e i disagi con lassistenza caritativa, ma comprende la promozione dei diritti umani e della giustizia verso ogni persona, di cui la cittadinanza è uno strumento.
Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes
Tra gli strumenti più idonei per una pastorale al passo con i tempi vi è sicuramente linformazione. Da sempre linformazione è un mezzo fondamentale per una pastorale attenta e vicina alle persone. Rientra in questo progetto informativo anche il Rapporto Italiani nel Mondo che ci si augura diventi sempre di più un sussidio educativo e che la sua funzione pedagogica sia riconosciuta non solo per le notizie contenute, ma anche per la metodologia multi e interdisciplinare adottata e per i valori della transnazionalità e dellinterculturalità in esso contenuti.
Alle necessità, al tempo stesso, di ricordo e di legame con il passato e con i territori di partenza e di conoscenza e assunzione delle caratteristiche della nuova realtà in cui si vive, hanno risposto le Missioni Cattoliche Italiane. Tra i propositi dellVIII Rapporto Italiani nel Mondo vi sono: lattenzione ai giovani e alla loro mobilità; la riflessione costante sulla cittadinanza e il diritto di voto; una maggiore cura dellimmagine dellItalia e della mobilità italiana nei mass media italiani e internazionali; il mantenere viva lattenzione per gli emigrati in difficoltà e le loro famiglie.
Dott.ssa Delfina Licata, curatrice Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes
I dati riportati nel Rapporto Italiani nel Mondo 2013 sono di diverse fonti: dallAnagrafe degli Italiani Residenti allEstero (Aire) del Ministero dellInterno al 1 gennaio 2013 a quelli sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche dellIstat (2011) e, sempre di questo istituto, quelli relativi ai viaggi abituali e non abituali (2012). Ai dati sulla mobilità internazionale degli studenti universitari e dei giovani laureati (2010-2011) si uniscono poi quelli relativi a ricerche ad hoc effettuate da diversi ricercatori con metodologie quanti-qualitative su molteplici Paesi di destinazione e località di origine. Tanti e molteplici sono gli argomenti trattati dai 50 autori allinterno del volume e in ogni singolo lavoro convivono la storia, lattualità e tante curiosità di un tema sociale avvincente e sempre affascinante.
Prof. Massimo Vedovelli, Rettore Università per Stranieri di Siena e Commissione Scientifica Rapporto Italiani nel Mondo
Lintervento si concentrerà su tre elementi: effetti dei movimenti migratori sul dinamico spazio linguistico italiano; i limiti derivanti dalla mancanza di una politica linguistica nazionale e gli effetti linguistici dei movimenti migratori sulla condizione della lingua italiana nel mercato globale delle lingue.
Dott. Alberto Toso, Presidente del Comitato di rappresentanza degli assistenti parlamentari accreditati al Parlamento europeo e Redattore Rapporto Italiani nel Mondo 2013
4.179 candidati ad uno stage in Commissione europea su 18.000 totali, un medico italiano di 36 anni precario nella sua città che diventa in breve primario di fama nazionale nel Regno Unito, 24.000 studenti italiani che nell’anno accademico 2011-2012 sono partiti per un semestre accettando la sfida di andare a studiare all’estero con 200 euro al mese di rimborso spese del Programma Erasmus. Ed ancora, 227 milioni di euro per il programma europeo “Marie Curie”, a cui hanno partecipato 2.079 ricercatori italiani nel settennato 2007-2013.
Sono solo alcune, cifre ufficiali che rappresentano la disponibilità degli italiani verso le esperienze di mobilità, e la capacità di cogliere le occasioni che l’Unione europea offre per la disseminazione delle “migliori pratiche”. L’intervento affronterà quindi un’analisi delle esperienze italiane e delle varietà di azioni comunitarie volte a favorire i contesti di scambio di esperienze scolastiche, universitarie, imprenditoriali, scientifiche e sociali nel quadro della libera circolazione delle persone.
Amb. Cristina Ravaglia, Direttore Generale per gli Italiani allEstero e le Politiche Migratorie
Il rapporto Italiani nel Mondo costituisce uno strumento di informazione ed analisi di grande utilità per il MAE. Breve presentazione delle attività della Direzione Generale. Alcune notizie e dati sui servizi consolari erogati dalla rete diplomatico-consolare sotto il coordinamento della DGIT. LItalia ha la quarta rete consolare al mondo. La lettura del rapporto porta a riflettere su numerosi temi tra cui le nuove mobilità. È un fenomeno complesso e di non agevole lettura, anche in considerazione di un quadro normativo non più adeguato alle nuove dinamiche dellemigrazione. Non va in ogni caso banalizzato sotto letichetta cervelli in fuga. La crescente attenzione delle generazioni più giovani per le nuove destinazioni va opportunamente studiata e, dove possibile, accompagnata. Occorre in ogni caso contestualizzare i numeri complessivi del fenomeno, mettendolo a raffronto con i numeri dellemigrazione storica.
Sen. Claudio Micheloni, Presidente Comitato per le Questioni degli Italiani allEstero del Senato
Il Rapporto Italiani nel Mondo riesce a dare il segno di un continuum migratorio nella storia di questo paese, a mixare in maniera mirabile il passato con il presente, l’emigrazione storica con le nuove mobilità, non sottacendo gli aspetti principali del fenomeno e sottolineando, a più riprese, quelle che sono alcune delle difficoltà strutturali, come i tagli alle rappresentanze consolari oppure gli aspetti relativi allinsegnamento della lingua italiana nel mondo. Non mancano approfondimenti come la questione relativa al voto degli italiani allestero. E’ importante divulgare questi temi soprattutto tra i giovani e quindi il Rapporto Italiani nel Mondo potrebbe essere uno strumento didattico da usare nelle scuole.