In questo momento così particolare per la nostra città e per la nostra nazione l’Arcivescovo non ha voluto rinunciare alla tradizionale celebrazione del 25 di marzo presso la Basilica della SS. Annunziata.
Alle 19.00 ha celebrato davanti all’immagine della SS. Annunziata, senza concorso di popolo, rinnovando la devozione alla SS. Annunziata e, al termine della celebrazione, ha recitato la preghiera di affidamento alla Vergine della nostra città e della nostra Arcidiocesi.
Nell’omelia l’Arcivescovo ha notato come si stia vivendo un momento unico nella storia recente che costituirà anche una grande opportunità: “la prospettiva di un domani che deve essere diverso dal passato oggi si impone con forza. Niente potrà e dovrà tornare come prima. E non lo potrà essere perché saranno profondi i segni che la pandemia lascerà nell’economia, nella vita sociale, nella politica, nei rapporti tra i popoli, nei comportamenti individuali. Ma è bene fin d’ora chiederci verso quale direzione orientare il cambiamento: Rafforzare le chiusure e garantirci contro gli altri? Rinsaldare le sicurezze di pochi lasciando al loro destino i deboli? Cancellare l’esperienza del limite, che ci ha assalito in questi giorni, per tornare ai sogni prometeici di un’umanità che non risponde a nessun valore perché ubriacata dalla propria volontà di potenza? Ci piace pensare che si possa superare un modello di vita incentrato sull’individualismo, sullo sfruttamento indiscriminato del pianeta, sulle sole logiche del profitto e del consumo, per mettere al centro ciò che è davvero essenziale e proiettarci verso gli orizzonti della solidarietà, della responsabilità, del dono. “
Questo il testo completo dell’Omelia e della preghiera di affidamento alla Vergine Annunziata.